Omicidio in libreria by Anita Davison

Omicidio in libreria by Anita Davison

autore:Anita Davison [Davison, Anita]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Mondadori
pubblicato: 2024-06-22T12:00:00+00:00


18

Nel letto screziato di sole, Hannah si sbottonò la camicia da notte ed esaminò lo spaventoso livido violaceo che aveva sul busto, trofeo dell’incontro del giorno precedente. Per fortuna, era meno doloroso di quanto l’aspetto suggerisse. Sentendo rumore di passi lungo le scale si affrettò ad ammantarsi con le coperte proprio mentre zia Violet entrava in camera.

«Che gentile, grazie.» Si mise faticosamente in posizione eretta e protese la mano verso la tazza che la zia le porgeva.

«Non ringraziare me. Stava salendo Ivy ma le ho teso un’imboscata e mi sono impadronita del tè. Scendi al più presto a fare colazione o sarà insopportabile per il resto della giornata.»

«Potresti essere un po’ più comprensiva, zia Violet. Sono ancora acciaccata.» Almeno il tè era squisito.

«Ho esaurito tutta la mia indignazione e frustrazione ieri sera, non intendo ricominciare da capo. Anzi no, a pensarci bene ne ho ancora un po’. Che diavolo ci facevi da sola nella libreria? Avrebbero potuto ucciderti.»

«Lo so, è stato stupido, eppure mi resta l’impressione che sia stata tutta colpa mia» disse Hannah pensando ad alta voce.

«Perché sarebbe stata colpa tua?» Zia Violet le fece cenno di spostarsi e si sedette sul letto accanto a lei.

«Sono solo stata urtata e gettata a terra, tutto qui» disse, non volendo descriverla come un’aggressione vera e propria. «Ero turbata per l’incidente con Mrs Mullinson, e non ho prestato attenzione a quel tizio con il cappotto. Ripensandoci, aveva persino un aspetto sinistro. Forse portava addirittura un parrucchino e...»

«Hannah, stai parlando a vanvera.» La zia le tastò la fronte. «Non avrai mica un trauma cranico?»

«No!» Indispettita, Hannah scacciò la mano di zia Violet con un gesto da bambina di cinque anni. «L’ho lasciato che curiosava tra gli scaffali quando è entrato Darius, e poi dev’essere sgatt...»

«È venuto Darius?» Fantasie le illuminarono gli occhi. «Che carino.»

«Puoi toglierti quell’espressione dalla faccia. Doveva comprare un libro per la prozia. Poi è arrivata Cecily che ha voluto a tutti i costi parlarmi del loro imminente matrimonio.»

«Matrimonio? Uh! Vorrà portarlo all’altare prima che cambi idea.» Zia Violet le posò la mano sul braccio in segno di conforto. «So che lo negherai, ma dev’essere stato un duro colpo.»

«Posso solo rimproverare me stessa. Avrei dovuto invogliarlo quando ne avevo la possibilità. Ora è perso per sempre.»

«Non è perso, tesoro, solo momentaneamente indisponibile. Cecily all’altare non ce l’ha ancora portato. Comunque, quando sarebbero previste queste sventurate nozze?»

«Il mese prossimo. E poi che ne sai che sono sventurate?» Il fatto che Cecily sarebbe stata una sposa bellissima non faceva che peggiorare la situazione. «Possiamo cambiare argomento, per favore?» scattò Hannah, consapevole di essere stata lei a tirarlo fuori. «Sono già abbastanza avvilita dal divieto di andare alla libreria che mi ha imposto l’ispettore Farrell. E pensare che senza di me non avrebbe saputo nulla delle spie. Persino Archie è ancora lì, mentre io sono qui all’oscuro di qualsiasi novità. È come se l’ispettore mi avesse dato una pacca sulla testa e spedita a cucire i calzini per i soldati. Tra l’altro non è ancora convinto che non sia io l’assassina.



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